Intervista a Paolo Aliverti di Arduino

Paolo Aliverti 

Di Bolis

Come si è appassionato alla robotica?

Io ho iniziato ad appassionarmi alla robotica quando avevo dieci anni; quando comprai il mio primo saldatore nel 1983 e lessi un libro di Massimo Banzi. 

Che scuola ha fatto?

Io ho fatto una scuola che non c'entra quasi niente con la robotica; infatti, ho studiato per diventare geometra e a scuola facevo qualche attività legate all'elettricità, ma alla robotica ho imparato da solo, nessuno in famiglia sapeva qualcosa di robotica; ho letto dei libri di mio nonno che riguardavano questo argomento e me ne sono appassionato. 

Cos'è? E quando è nato Arduino?

Arduino è un progetto italiano nato nel 2005, da un professore di un istituto di design di Ivrea, Massimo Banzi e insieme ad alcuni dei suoi studenti; per scopi didattici, professionali e hobbistici. 

Come fa a conoscere bene Arduino?

Arduino mi interessava molto, poi ha avuto un’impennata, e successivamente ho iniziato a fare video su YouTube su Arduino, dove l’impegno era una volta al giorno sul mio canale, dove spiegavo come funzionava, come era fatto e in che ambiti usarlo.

Qual è l'ambito o progetto più curioso dove ha utilizzato Arduino?

Il progetto più curioso dove ho utilizzato Arduino è stato quello per una stampante 3D per il gelato, cioè una stampante 3D dove si selezionava un gusto di gelato e lei te lo faceva con il latte, per progettarla ci ho messo nove mesi, nove mesi per un gusto solo: la Vaniglia.

Ma la scheda Arduino ha dei rivali che l’hanno superata?

Non credo, ma secondo me Arduino ha ancora la valenza di un coltellino svizzero. Ma io utilizzo una schedina con più capienza e velocità. 

Per i ragazzi che vogliono fare robotica, per iniziare, è meglio Microbit o Arduino?

Non è una cosa molto facile, io ho imparato alle medie, con i computer, quelli vecchi. Lo strumento con il quale si programma fa la differenza, io credo che imparare a programmare a blocchi sia per le elementari, ma quando uno impara a programmare non si impara, appunto, a blocchetti ma i problemi si risolvono anche in modo logico.